Fai da te

Testo

Il saltarello è il piombo utilizzato nella tecnica omonima per insidiare le trote invernali che si aggirano sul fondo, prevalentemente nell’immediato sottoriva. La forma tozza e il baricentro basso ne consentono un rapido affondamento mentre l’astina oltre a diminuire l’incaglio evita l’attorcigliamento del finale sulla madre durante i sali-scendi. Queste caratteristiche ne fanno la zavorra ideale, oltre che per la pesca in profondità, anche quando il pesce è aggressivo e sosta in banchi numerosi a galla, permettendo, grazie alla rapidità di entrata in pesca, di fare “numero”. L’idea per un saltarello fai da te, nulla di eccezionale sia ben chiaro, mi è venuta dopo che il mio amico Luigi, uno dei più grandi rivenditori di materiale elettrico del sud Italia, mi regalò una bobina di guaina termorestringente che inizialmente dovevo utilizzare per alcuni particolari nei calamenti da surfcasting. Il materiale occorrente per la costruzione del saltarello è costituito da:

saltarello trota 2

1.Normali piombi di grammatura variabile dai 2 ai 6 grammi di varie fogge (oliva, pallina, pera, ecc…)
2.Guaina termorestringente, personalmente utilizzo quella da 1,6 mm.
3.Accendino e colla cianoacrilica
4.Trapano da modellismo
5.Pennarello e smalto per unghie per una eventuale rifinitura
6.Stuzzicadenti e polistirolo

Si inizia riscaldando un segmento di guaina termolabile che costituirà la nostra astina (lunghezza a piacere) con un accendino, avendo cura di lasciare 4-5mm. di tubicino allo stato iniziale. La fiamma non deve entrare in contatto con la guaina ma lambirla. È consigliabile inoltre, durante tale operazione, tenerla dall’alto, in posizione verticale, in maniera tale che una volta raffreddatosi il tubicino sia ben dritto. L’”astina”, una volta indurita, deve essere fatta passare all’interno del piombo, il cui diametro, dovendo evitare giochi, deve essere appena sufficiente a far passare il tubicino. I 4-5mm. finali non ridotti, devono essere bagnati leggermente con la colla, una volta inserita l’astina, la parte finale più spessa deve essere leggermente tirata verso l’interno, in maniera tale che l’ingrossamento entri nel piombo e ne consenta il fissaggio. Nel caso in cui il foro della zavorra sia troppo stretto, si può allargare con un trapano da modellismo oppure, stando particolarmente attenti, con un trapano normale la cui punta sarà costituita da un chiodo privato della capocchia. Durante le operazioni di foratura, a velocità minima mi raccomando, il piombo per sicurezza deve essere tenuto fermo utilizzando delle pinze. Fissata in maniera ottimale l’astina si può eventualmente colorare il saltarello con un pennarello nero e passare dello smalto da unghie per protettivo, oppure utilizzare direttamente uno smalto nero. Per l’asciugatura si può inserire uno stuzzicadenti nel foro di base e piantarlo su di un pezzo di polistirolo.

saltarelli finiti ESCAPE='HTML'